Malato o persona?

Affrontare una grave patologia rappresenta una grande sfida sotto tutti i punti di vista. Una diagnosi di questo tipo è certamente una situazione che cambia la vita del paziente e dei familiari, costituisce una sfida non solo verso la malattia, ma anche nei confronti di se stesso. Il rischio di verder sminuita la propria autonomia può influenzare negativamente l’autostima di sè.

Il desiderio di poter aiutare i nostri malati non solo dal punto di vista medico, ma anche dal punto di vista psicologico ed emotivo, nasce dalla consapevolezza di quanta differenza faccia il sentirsi capiti, aiutati e a volte guidati nell’affrontare una situazione in cui spesso le sensazioni dominanti negative (oltre alla paura e all’ansia) sono il senso di impotenza e la perdita del “chi sono”.

L’inquadramento e il sostegno psicologico che vogliamo offrire ai nostri pazienti permette di impostare un lavoro a 360 gradi. Da un lato si valorizza il lavoro d’equipe, integrando l’approccio medico-infermieristico con una comprensione delle reazioni emotive e con il riconoscimento dei bisogni e delle paure del paziente; dall’altro si aiutano i pazienti ad avere un quadro chiaro della situazione, ad accettare il proprio vissuto emotiv0, a volte molto intenso, fornendo suggerimenti per la gestione della degenza, della comunicazione ai familiari ed amici e del mantenimento dei propri ruoli, nonostante l’evento dirompente, ed offrendo un canale di ascolto integrativo e parallelo all’ambito più strettamente legato alla patologia.

Destinatari

I pazienti dei reparti di ematologia, del Centro Trapianti Midollo, del Day Hospital Trapianti Midollo.

Obiettivi

  • Fornire ascolto alle esigenze dei pazienti dal punto di vista psicologico ed emotivo.
  • Inquadrare i pazienti da un punto di vista psicologico, con identificazione delle risorse e delle debolezze nell’affrontare la situazione, nonché valutazione del vissuto soggettivo dei pazienti rispetto al supporto esterno.
  • Evidenziare l’eventuale presenza di situazioni psicologiche-emotive disfunzionali da approfondire tramite specifiche valutazioni per comprendere il reale grado di comprensione e di adesione al percorso di cura.
  • Accompagnamento nell’elaborazione di strategie funzionali adattive per i trattamenti e per l’eventuale trapianto. In seguito, adattamento al reinserimento nel proprio contesto.
  • Identificazione e gestione di crisi ansioso-depressive e integrazione del lavoro psichiatrico (ove necessario).

Risultati attesi

  • Miglior adattamento dei pazienti alla degenza in reparto, alle cure e alla gestione della malattia.
  • Possibilità di costruzione di un senso all’interno di un percorso doloroso.
  • Integrazione di un lavoro di equipe con maggior consapevolezza anche da parte del personale medico-infermieristico.
  • Diminuzione del carico emotivo per il personale medico e infermieristico.
  • Disegnare, con il paziente e familiari, un percorso di sostegno che faciliti la ripresa delle proprie attività e affettività.

Durata

Annuale, rinnovabile

0 + circa
Nuovi casi all’anno
0.0M
Impegno annuo

“Lo psicologo interviene affinché ci sia una comunicazione efficace tra i diversi attori coinvolti nel percorso terapeutico, stimola famigliari e paziente ad avere un atteggiamento resiliente e aderente ai trattamenti proposti”

Monica Barichello • Psicologa
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