Stile di vita durante una malattia ematologica: un approccio integrato alla cura e al benessere

Nel contesto della malattia oncologica, il concetto di “stile di vita” assume una valenza clinica e psicosociale fondamentale. L’aumento della sopravvivenza dei pazienti oncologici e la crescente attenzione verso la qualità della vita pongono l’accento sulla necessità di un approccio olistico e personalizzato alle abitudini quotidiane, sin dal momento della diagnosi fino alla fase di follow-up a lungo termine.

L’importanza di un approccio globale alla sopravvivenza

Secondo le linee guida dell’ESMO ¹, la gestione della fase di sopravvivenza oncologica comprende cinque ambiti principali: gestione degli effetti fisici e psicologici della malattia, supporto sociale ed economico, sorveglianza per recidive e secondi tumori, prevenzione oncologica e promozione della salute generale e del benessere. ¹

Alimentazione equilibrata e controllo del peso

Una dieta sana ed equilibrata è centrale nella fase post-diagnosi per favorire il recupero, migliorare l’energia e ridurre il rischio di malattie croniche e recidive tumorali. ^2,3

Le raccomandazioni nutrizionali includono:

• Alto consumo di frutta, verdura e cereali integrali
• Moderato apporto di proteine magre (pesce, legumi, carni bianche)
• Riduzione di zuccheri raffinati, grassi saturi e carni lavorate
• Limitazione del consumo di alcol

Il mantenimento di un peso corporeo adeguato è fortemente raccomandato, in quanto il sovrappeso e l’obesità sono associati a un aumentato rischio di recidiva e di nuovi tumori. ^3,4

Attività fisica: un alleato terapeutico

L’attività fisica regolare, adattata alle condizioni del paziente, può contribuire in modo significativo a: ^2,4

• Ridurre la fatica correlata ai trattamenti
• Migliorare la funzionalità cardiovascolare e muscolo-scheletrica
• Favorire il benessere psicologico e ridurre ansia e depressione
• Mitigare effetti collaterali come osteoporosi, neuropatia periferica e aumento ponderale

È consigliato raggiungere almeno 150 minuti di attività moderata a settimana, includendo esercizi di resistenza e stretching, laddove clinicamente indicato. ⁴

Smettere di fumare e ridurre l’alcol

Smettere di fumare è una delle azioni più efficaci per migliorare gli esiti oncologici. Il fumo è associato a un aumentato rischio di recidive, tumori secondari e complicanze cardiovascolari, oltre a ridurre l’efficacia di alcuni trattamenti oncologici. ^3,5

Anche il consumo di alcol deve essere attentamente monitorato. L’alcol è un noto fattore di rischio per diversi tipi di tumori e può interferire con il metabolismo dei farmaci oncologici. Le principali linee guida raccomandano di evitarlo o, se non possibile, di limitarlo a non più di un’unità alcolica al giorno. ²

Entrambi i comportamenti, fumo e alcol, sono spesso utilizzati come risposta allo stress, rendendo necessario affiancare supporto emotivo e strategie di gestione emotiva per favorire un cambiamento duraturo.

Sonno, stress e supporto psicosociale

Durante e dopo il trattamento oncologico, disturbi del sonno e stress emotivo sono frequenti e influenzano negativamente la qualità della vita. L’insonnia, la fatica cronica e l’ansia possono persistere anche a distanza di tempo dalla diagnosi. ^2,4

Un sonno di buona qualità e una gestione efficace dello stress contribuiscono al recupero fisico e psicologico. Tecniche come mindfulness, terapia cognitivo-comportamentale e supporto psicologico personalizzato hanno mostrato benefici clinici significativi.

Il coinvolgimento del partner o della rete familiare può facilitare l’adozione di abitudini salutari, ma anche i caregiver affrontano difficoltà emotive e comportamentali. ⁶

Un approccio integrato, che includa la dimensione relazionale, è fondamentale per promuovere il benessere duraturo del paziente.

Il ruolo del team sanitario

Nonostante la crescente consapevolezza dei benefici dello stile di vita sano, la sua promozione resta parziale. Secondo recenti studi qualitativi, molti pazienti riferiscono di ricevere consigli troppo generici e limitati nel tempo, senza un adeguato follow-up. ⁶

È quindi essenziale che oncologi e operatori sanitari forniscano indicazioni personalizzate, ripetute nel tempo, e coinvolgano attivamente anche i partner dei pazienti, spesso co-protagonisti nei cambiamenti comportamentali.

Conclusione

L’integrazione di uno stile di vita sano nella cura oncologica non è solo una strategia accessoria, ma un elemento costitutivo della medicina di precisione.

Dieta, attività fisica, cessazione del fumo, gestione dello stress e qualità del sonno sono componenti imprescindibili di un programma di sopravvivenza efficace. Investire in programmi strutturati e multidisciplinari per promuovere e sostenere queste abitudini rappresenta una sfida urgente e un’opportunità concreta per migliorare la salute a lungo termine dei pazienti oncologici.

Bibliografia

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3. Sharman R, Harris Z, Ernst B, Mussallem D, Larsen A, Gowin K. Lifestyle Factors and Cancer: A Narrative Review. Mayo Clin Proc Innov Qual Outcomes. 2024 Mar 4;8(2):166-183. doi: 10.1016/j.mayocpiqo.2024.01.004.
4. Shapiro YN, Peppercorn JM, Yee AJ, Branagan AR, Raje NS, Donnell EKO. Lifestyle considerations in multiple myeloma. Blood Cancer J. 2021 Oct 26;11(10):172. doi: 10.1038/s41408-021-00560-x.
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6. Tuinman MA, Nuver J, de Boer A, Looijmans A, Hagedoorn M. Lifestyle changes after cancer treatment in patients and their partners: a qualitative study. Support Care Cancer. 2024 Mar 26;32(4):248. doi: 10.1007/s00520-024-08447-w.